14 ottobre 2006

I blogs italiani soffrono di provincialismo

Non so se Beppe Grillo ad un certo punto si è messo a "studiare da blog". Non credo. Certo è che, tra i pochissimi in Italia, rappresenta un esempio tipico di "evoluzione del modo di intendere il blog".

Ancora oggi c'è chi paga per tenere un blog. Ancora oggi, nonostante un successo più o meno meritato, c'è chi si limita alle chiacchiere tra "noi -altri". Ed è il caso tipico, purtroppo, d'intendere questo mezzo di comunicazione da parte dei bloggers italiani, che si chiudono in comunità ristrette dove i singoli componenti cercano di alimentarsi l'un l'altro.

Grillo ha applicato alla lettera quanto dicono i trattati moderni sul blog (quasi tutti in inglese): l'autore diventa editore di se stesso. Lo stravolgimento dei ruoli riguarda anche il linguaggio. Grillo, per esempio, chiama "nostri dipendenti pagati" i Parlamentari, deputati e senatori. I quali stentano a ribattere, perchè per essere efficaci dovrebbero farlo con lo stesso mezzo - il blog - che la maggior parte di loro poco conosce.

E poco cambia se, come qualcuno pensa, Beppe Grillo è solo l'editore e i suoi scritti vengono confezionati da bloggers stipendiati. Negli USA la maggior parte dei blogs di successo funzionano ormai così. E' comunque l'editore (di se stesso) a dettare la linea editoriale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono daccordo, il chiudersi in piccole comunità è un grave difetto.
C'è da imparare ancora molto sullo strumento, sul modo di usarlo ed usare il linguaggio.

Sebastiano ha detto...

Grazie del commento. Ed è consolatorio che c'è chi come te, e me, ha voglia di "imparare".

E grazie per avermi letto anche qui :)

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